@ screening
Afternoon screening
Sala Ricevimenti del Comune di Crema, Piazza Duomo – Ingresso gratuito
Martedì 26 giugno alle ore 15.30
Terra Madre
Regia di Ermanno Olmi
Genere documentario. Durata 78 minuti. Italia 2009.
Un documentario che si fa testimonianza di una vita vissuta facendo cinema pensando agli esseri umani con il ritorno a una forma di espressione, il documentario appunto, che Olmi non aveva mai del tutto abbandonato. Il regista ci racconta degli ultimi tre convegni di Terra Madre a Torino. In quelle occasioni (e in particolare nel 2006) Carlo Petrini, ideatore di Slow Food, è riuscito a far giungere nel capoluogo piemontese persone che, in ogni angolo del mondo, la terra la amano, la coltivano e, soprattutto, la rispettano. E’ un documentario di denuncia quello di Olmi. Denuncia contro le sopraffazioni che anche in questo campo non si scontrano con i rigori della legge perché è il Dio Mercato che detta le non regole del liberismo più sfrenato. Ma non è solo questo. Grazie anche alla collaborazione con Piavoli e Zaccaro Olmi porta sullo schermo un atto di amore profondo che passa dall’elegia sulla vita a contatto con la Natura alla rispettosa e quasi invidiosa riflessione sulla vita di un uomo che ha avuto il coraggio di abbandonare la civiltà dei consumi per scegliere di vivere in un modo radicalmente diverso. Olmi ci ricorda anche che qualcuno ha pensato di preservare, nel Nord del nostro continente, i semi che rischiavano di scomparire in modo definitivo creando una sorta di Giardino dell’Eden nel ghiaccio. (di Giancarlo Zappoli. Fonte Mymovies).
Martedì 27 giugno alle ore 17.30
Vedete, sono uno di voi
Regia di Ermanno Olmi
Genere documentario. Durata 76 minuti. Italia 2017
Chi era Carlo Maria Martini, e perché ha significato tanto per i milanesi e in generale i cattolici? Si pongono questa domanda Ermanno Olmi e Marco Garonzio, giornalista del Corriere della Sera che per decenni ha seguito l’uomo destinato (a sua insaputa) a diventare arcivescovo di Milano, e insieme ne ripercorrono la vicenda umana e spirituale parlando in prima persona, come se fosse lo stesso Carlo Maria Martini a raccontarsi. Un documentario che rendere giustizia ad una figura che ha attraversato la storia d’Italia e ha rappresentato un punto di riferimento spirituale anche per molti non credenti. Tra le musiche a sostegno della narrazione troviamo il requiem di Verdi e le composizioni di Fabio Vacchi e Paolo Fresu. (di Paola Casella. Fonte Mymovies).
Mercoledì 27 giugno alle ore 17.30
L’Ultimo Pastore
Regia di Marco Bonfanti
Genere documentario. Durata 73 minuti. Italia 2012.
Renato Zucchelli ha larghe spalle e larghi occhi chiari per ‘abbracciare’ le sue settecento pecore. Ultimo pastore nomade della Lombardia, Renato vive in montagna ma il cuore lo ha lasciato in pianura, dove lo aspettano (im)pazienti la sua consorte e i suoi quattro figli. Appassionato delle greggi e certificato dal cinema di Celentano e dalla parola di Gesù, ‘pastori’ per finzione o per vocazione, Renato vuole raggiungere Milano e incontrare tutti quei bambini per cui un pastore è un’idea immaginaria e intangibile. Fieramente riluttante ad accogliere il sistema sedentario dominante, Renato Zucchelli appartiene a quella comunità errante, arcaica e ormai ridotta, che rivendica il sogno e il diritto di battere di nuovo i percorsi della transumanza, lambiti dal presente ed ‘espropriati’ dalla nuova economia. (di Marzia Gandolfi. Fonte Mymovies).
Giovedì 28 giugno alle ore 16.00
Le Quattro Volte
Regia di Michelangelo Frammartino
Genere documentario. Durata 90 minuti. Italia, Germania e Svizzera 2010.
Riconoscimenti: 10 candidature ai David di Donatello e un premio ai Nastri d’Argento.
Un vecchio pastore ammalato conduce con fatica le sue capre al pascolo sui monti della Calabria. La cura che ogni sera beve è data da della terra argillosa che una donna gli consegna nella sacrestia della chiesa dopo averla benedetta e incartata in una striscia di giornale. Una capretta nasce e con fatica muove i suoi primi passi nella vita. Una sacra rappresentazione della Passione di Cristo percorre la via centrale del paese; Un albero della cuccagna viene issato. Il tempo scorre.
Michelangelo Frammartino, a sette anni di distanza da Il dono , torna a leggere e a proporci il volto antico della Calabria. Lo fa con il pudore di uno sguardo che osserva una realtà in parte senza tempo con il desiderio non di proporla retoricamente come modello ma con la voglia di preservare una memoria che rischia di scomparire. L’anziano pastore che si cura con una pozione di terra benedetta la tosse che gli devasta i polmoni non è presentato come un pazzo ignorante. Lo seguiamo invece con affetto condividendone le fatiche quotidiane. (di Giancarlo Zappoli. Fonte Mymovies).